Dopo la notizia di Trony, il brutto periodo che sta attraversando Mediaworld, e dopo il caso H&M che nell’ultimo anno ha visto crollare parte del suo impero, continua ad allungarsi l’elenco delle aziende costrette a ridimensionarsi.
La catena Foot Locker, celebre per l’abbigliamento sportivo, ha annunciato la chiusura di ben 110 negozi nel corso del 2018.
Un numero considerevole che va ad aggiungersi alle 147 chiusure avvenute nel corso del 2017.
Venerdì l’azienda ha comunicato una perdita netta di 49 milioni di dollari. Nel 2006 la catena contava 3.921 negozi, oggi il numero è sceso a 2.500.
Un terremoto infinito per i negozi fisici, in buona parte provocato dal sempre più grande successo dell’e-commerce.
Pensate che solo nel 2016 l’e-commerce ha registrato un giro d’affari mondiale di 2 trilioni di dollari, una cifra che potrebbe addirittura raddoppiare entro il 2020.
L’azienda che più beneficia delle vecchie quote di mercato che il mondo online sta ridistribuendo?
Neanche a dirlo, Amazon.
Siamo davanti ad un vero e proprio “cambio di modello d’acquisto”, ed è proprio questo cambiamento che sta portando i negozi fisici alla crisi totale.
Il mercato è cambiato e con esso anche i consumatori.
Se non si ha la giusta “vision” imprenditoriale, si è destinati al fallimento.