Nella rivoluzione digitale è impossibile tenere separato l’aspetto “distruttivo” del cambiamento, che costringe settori tradizionali ad adattarsi a nuovi modelli nella relazione con la clientela e nella produzione di beni e servizi, dall’aspetto creativo che permette di generare nuova ricchezza e nuove opportunità per un numero crescente di persone e di consumatori. In pratica le forze della distruzione e quelle della creazione coincidono».
Rich Lesser, presidente e amministratore delegato del Boston Consulting Group, colosso della consulenza strategica aziendale che realizza un fatturato globale di 4,55 miliardi di dollari, impiegando uno staff di 10.500 persone a livello mondiale (di cui 370 nell’area che comprende Italia, Grecia e Turchia) ha un approccio al futuro fondato sulla fiducia e sulla ricerca di nuove strade mai battute.
La missione
«Il nostro compito consiste nell’aiutare le imprese a essere un passo avanti nella gestione del cambiamento e dei temi critici che si presentano nella strategia d’impresa», aggiunge. Lesser è un tranquillo signore le cui radici affondano nell’America profonda, in quel Midwest industriale dove conseguì la sua prima laurea all’Università del Michigan per poi proseguire ad Harvard la sua formazione. Mentre parliamo, al primo piano dei centralissimi uffici milanesi del Bcg, che presto si sposterà nella nuova, prestigiosa sede affacciata su Piazza Duomo, si svolge la conferenza europea del network Lgbt, la comunità lesbica e gay dei professionisti che lavorano al Boston Consulting group. «Per noi la diversità, la valorizzazione dei talenti, delle competenze e delle esperienze di ciascuno è un valore fondamentale per comprendere e per guidare il cambiamento», sottolinea. Al centro dell’approccio del Bcg ci sono infatti i valori umani e l’approccio all’integrazione, anche organizzativa, delle innovazioni tecnologiche. «Nella sua essenza il concetto di strategia aziendale non è cambiato molto nel tempo e consiste ancora nell’individuare i modi con cui un’impresa crea e realizza un vantaggio competitivo di lungo periodo. Ciò che si è trasformato profondamente in questi anni sono i modi con cui le imprese abbracciano le nuove tecnologie», sottolinea Lesser.
Le prospettive
Il cambiamento, la rivoluzione digitale. «Uno dei trend fondamentali della nostra epoca consiste nell’aumentata intensità con cui le informazioni, big data, rientrano nei processi produttivi e nei prodotti, trasformando completamente anche le industrie tradizionali. Si pensi al settore dell’automobile e alla sua evoluzione in senso digitale, con le vetture di Tesla o la Google car. Questa trasformazione andrà a colpire tutti i settori industriali, anche i più maturi e tradizionali, i cosiddetti late adopters , che devono ancora misurarsi con il grande potenziale della trasformazione digitale, ad esempio la manifattura, i beni industriali, la sanità, il welfare e l’energia. Stiamo entrando in un mondo più veloce e completamente nuovo», spiega Lesser. Al tema della trasformazione digitale e al futuro dell’Industry 4.0 il Boston Consulting group dedicherà il XXVesimo seminario per l’Alta Direzione che si terrà a Milano a Palazzo Mezzanotte il 2 dicembre prossimo.
«Il fulcro di questa rivoluzione risiede in un’automazione spinta che permetterà alle macchine di parlare tra di loro, di diventare sempre più e sempre meglio interdipendenti, in modo tale da richiedere meno controllo e di liberare risorse per compiti più complessi», dice Lesser.
Per compiere questo passaggio all’industria digitalizzata gli specialisti del Bcg stimano che il fabbisogno di risorse ammonterà a 250 miliardi fino al 2025 e ritengono che il cambiamento sarà pienamente realizzato entro 20 anni. «La Germania va di pari passo con gli Usa, in materia, e potrebbe essere un paese leader su scala mondiale. L’Italia non è in testa ma è in eccellente posizione per dare alla sua economia la spinta di cui mostra di avere bisogno», aggiunge.
«L’Italia — conferma Lesser — è uno dei paesi centrali nelle strategie di sviluppo del Boston Consulting group. Abbiamo aperto a Milano una delle nostre prime sedi in Europa e siamo presenti a tutti i livelli nell’offrire i nostri servizi di consulenza sia alle imprese private che ai maggiori gruppi industriali e di servizi del settore pubblico». E non a caso, si terrà a Milano — per la prima volta in Italia — la riunione annuale del Comitato esecutivo del Bcg, un momento di incontro al massimo livello per il board del gruppo. Un’occasione per celebrare i 30 anni di presenza nel nostro paese.
Thk to Marco Sabella