La carne di bufalo è una carne molto adatta alle esigenze della vita moderna, ottima per le diete alimentari anche legate a patologie come la colesterolemia.
La sua caratteristica principale è di non presentare grasso d’infiltrazione ma solo grasso di copertura facilmente separabile dal magro anche in soggetti particolarmente grassi. La carne bufalina contiene una percentuale di grasso inferiore del 3% rispetto alla carne bovina. Inoltre è buono il rapporto fra grassi saturi ed insaturi. Questi ultimi sono importanti per combattere il colesterolo.
Sono andato a chiedere se è tutto vero a Francesca Nasti ex farmacista ospedaliera e ora Amministratore Delegato e Vincenzo Cascone ex consulente finanziario, imprenditori di Bufalè innovativo luogo di ristorazione inserito nel salotto bene del Vomero (NA).
Da dove vi è venuta l’idea Vincenzo?
Mi sono dimesso dal mio lavoro il 31 dicembre 2014, tanti anni trascorsi come consulente finanziario ma sentivo giunto il momento di “cambiare aria” fare qualcosa di “diverso”.
Così ho studiato come non fare qualcosa di “classico” da una parte e che sposasse le mie passioni dall’altra, ho coinvolto Francesca e così è nato il progetto Bufalè.
La scelta della carne di bufalo, forse poco conosciuta, è stata da subito il denominatore comune giusto?
Siamo partiti dal concetto del mangiare sano.
Noi non abbiamo friggitrici, tutti i prodotti sono a chilometro zero. Scegliamo le materie prime tra Napoli, Caserta e Salerno.
Mia moglie è sempre alla ricerca di nuovi generi alimentari da inserire nei nostri menù decisi e scelti sempre con la stessa “mission” quella del prodotto “sano”.
Ad esempio abbiamo trovato una birra chiamata “Bubala” realizzata con siero di latte di Bufala.
In tutto il nostro menù, a partire dai primi fino a terminare ai dolci passando per la birra, è tutto incentrato sulla bufala.
A chi si rivolge Bufalè e perché il Vomero?
Il nostro target ha sicuramente un’età che va dai trent’anni in su. Persone che vogliono e capiscono l’importanza del mangiare sano. La scelta del Vomero non è stata semplice e non è facile fare l’imprenditore in questa zona. Le infrastrutture non sono sempre adeguate e la clientela è di difficile comprensione. Penso spesso se non fosse il caso di abbandonare il “salotto buono” per spostarci verso al zona più turistica di Napoli.
Siete nati come take away e siete diventati un pub quasi ristorante, raccontami.
Il 20 luglio 2017 abbiamo inaugurato con questa tipologia, poi abbiamo potuto installare anche tavolini e ombrellone su via Luca Giordano. Abbiamo deciso di virare maggiormente verso la scelta del pub aperto sette giorni su sette sia a pranzo che a cena.
I vostri progetti futuri.
Vorrei aprire un altro “Bufalè” al centro e poi partire col progetto franchising che è già scritto e operativo.
Per FOODMAKERS.it