Si chiama 42 ed è una scuola per imparare a programmare lanciata da Xavier Niel, miliardario francese, con un investimento di più di 100 milioni di dollari. La rivoluzione? È totalmente gratuita.
Silicon Valley,
persino il nome richiama un elemento piuttosto geek: “42”, come il famoso numero che, secondo il libro Guida galattica per autostoppisti, rappresenterebbe la risposta alla domanda fondamentale sulla vita e l’universo. Negli Stati Uniti, in realtà, è il nome di una scuola per imparare a programmare lanciata da Xavier Niel, miliardario francese a capo del progetto internet “Free”, con un investimento di più di 100 milioni di dollari. Università gratuita, l’istituto nasce a Parigi nel 2013, con una sede che ospita 2.500 studenti, mentre ora il progetto si è allargato anche a Fremont, in California, dove la seconda accademia ha aperto i battenti nel corso dell’ultimo anno.
Un’offerta che si basa proprio sulla proposta narrativa di Douglas Adams per offrire un’università basata sul “modello educativo aperto”, cioè che non si avvale di libri di testo, insegnanti o voti, ma sfrutta una sorta di insegnamento “peer-to-peer”, basato sullo scambio di esperienze e consigli tra i suoi studenti. Localizzata sulla baia di San Francisco, la nuova sede di 42 ospita attualmente 500 studenti, ma con i suoi 200.000 metri quadrati di spazio e gli 84.000 metri quadrati di dormitori potrebbe ospitarne cinque volte di più. “Vogliamo attirare nella Silicon Valley talenti da tutto il mondo” spiega Niel. “Offrendo accesso alla programmazione anche a chi generalmente non ce l’ha o non se la può permettere”.
I requisiti per accedervi? Nessuno, se non la motivazione e l’approccio giusto per rappresentare dei potenziali innovatori nel corso degli anni successivi. Per questo l’iscrizione non è un problema: se si viene accettati, non bisogna pagare nessun tipo di retta né per partecipare alle attività scolastiche né per dormire all’interno dei dormitori. Le uniche spese che gravano sugli studenti sono quelle legate ai pasti, ma in quel caso anche con un piccolo stage riescono a cavarsela. “Accettiamo anche i candidati che non hanno alcuna esperienza di computing” continua Niel. “Che sia ricco o povero non fa nessuna differenza, la scuola è comunque gratis”.
Aperta 24 ore al giorno, la scuola non ha obbligo di frequenza e spinge i suoi studenti a collaborare tra loro all’interno dello spazio centrale conosciuto come “la piscina”, una sala comune piena di computer a disposizione degli iscritti. Un approccio rivoluzionario non solo per la tipologia di “insegnamento”, ma anche per la scelta di rendere tutto gratuito in uno dei paesi caratterizzati da un costo generalmente molto alto quando si parla di studi universitari, tanto da riempire di debiti gli studenti e le loro famiglie. L’approccio della scuola 42, peraltro, prova a colmare una richiesta in crescita costante di programmatori, che secondo il Dipartimento del Lavoro americano raggiungerà 1 milione e 400.000 informatici entro il 2020. In questo l’istituto fondato da Niel potrebbe rivelarsi una risorsa importante nel lungo periodo, anche e soprattutto per l’impostazione collaborativa che porta gli studenti non solo ad interfacciarsi con gli altri per portare a termine i progetti ma anche e soprattutto ad essere valutati costantemente da un gruppo di 5 colleghi che forniscono aiuto e suggerimenti.
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