Lo scorso 15 marzo si è tenuta a Milano la quinta edizione del BtoB Marketing Forum, evento dedicato ai professionisti del settore, promosso da Cribis D&B, Associazione Italiana Sviluppo Marketing e MagNews. Nel corso della giornata sono stati presentati i risultati della ricerca dell’Osservatorio sul Marketing, studio volto alla rilevazione dei trend italiani relativi a strumenti, investimenti e azioni delle aziende per quanto riguarda il proprio marketing. Di seguito i risultati più interessanti.
- Tra le priorità dichiarate, il 50% dei marketers italiani mette al primo posto il miglioramento del processo di acquisizione dei clienti, il 33% la brand awareness finalizzata alla crescita e alla penetrazione nel mercato e il 26% lo sviluppo di nuovi canali di comunicazione. Tra le strategieritenute più efficaci al fine di perseguire questi scopi spiccano siti web aziendali, public relations, SEO e SEM, pubblicità online ed email marketing.
- Con un occhio al futuro, le tematiche su cui i marketers si focalizzeranno saranno per il 32% degli intervistati il lead management, per il 29% il content marketing e per il 26% i social media. Quest’ultimo potente mezzo compare anche nella lista degli strumenti più efficaci per ottenere informazioni su clienti e prospect: il 39% delle aziende si affida a LindekIn, l’11% a Facebook e solo il 6% Google+.
I primi due strumenti di raccolta dati restano in ogni caso la forza vendita (66%) e le banche dati esterne (48%).
- Qual è la posizione dei marketers rispetto all’email marketing? Il 64% ritiene che questa attività aumenti la lead generation; la metà degli intervistati afferma che sia importante per aumentare le opportunità di vendita. La frequenza dell’invio di DEM e/o Newsletter è per la maggioranza dei casi mensile (38%), o addirittura meno di una volta al mese (24%).
- Il dato più interessante e promettente per il settore però è questo: il budget destinato al marketing aziendale crescerà nei prossimi 2-3 anni del 61%. I maggiori investimenti saranno destinati al sito aziendale (59%), al web marketing (58%), alle pubblicità online (56%), ai social media (55%) e alla SEO e SEM (54%). In secondo piano saranno messe la pubblicità al di fuori del web, le fiere, il direct marketing tradizionale e il telemarketing.
fonte: I.M.