In molti lo conoscono come il guru del marketing non convenzionale, Founder del collettivo Ninja Marketing, e come esperto di etnografia digitale, ma Alex Giordano è da tempo anche un punto di riferimento per i progetti di innovazione sociale in Italia.
Quando vale la pena credere in un’idea e investire il proprio tempo e le proprie energie per svilupparla e farla crescere? “Quando è intrisa dello spirito del tempo e soprattutto è utile per la collettività e per la società che la vede nascere”, sostiene Alex Giordano con determinazione e convinzione. Utilità per la collettività e capacità di interpretare i bisogni sociali emergenti sono infatti, secondo il Founder di Ninja Marketing e del collettivo di ricerca di etnografia digitale (netnografia), due ingredienti essenziali per la ricetta non solo di una buona idea, ma di un’idea di successo.
Ecologia è la parola chiave. “Il mondo contemporaneo è un mondo complesso sia dal punto di vista ontologico, il mondo delle cose, sia dal punto di vista comunicativo e simbolico”. Non c’è più spazio per il superfluo, l’uomo ha introdotto in natura qualcosa che la natura non conosceva: i rifiuti, e il risultato, lo sappiamo bene, è un ambiente inquinato, letteralmente sommerso dagli scarti del nostro vivere, produrre e consumare. Ecco, se il pensiero ecologico è quello che ci educa a rivedere e correggere ogni nostra azione sotto il profilo della sua sostenibilità, tanto ambientale quanto sociale, Alex Giordano ci inviata a pensare e promuovere un’ecologia estesa all’insieme delle attività umane: economiche, politiche, culturali, etc.
Che cosa significa essere ‘ecologici’ quando si parla di mercato e di impresa?
“Abbiamo molti strumenti, uno di questi è proprio l’etnografia digitale o netnografia, che ci permettono di capire se il progetto che abbiamo intenzione di lanciare sul mercato è sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. La prima domanda da porsi è: quello che voglio iniziare o creare ha senso ed è utile per la comunità?“, ci racconta Giordano.
Il motore dell’innovazione e della creatività deve essere la dialettica tra talento individuale, tra ciò che sono, ciò per cui sono più portato, e l’utilità sociale, la risonanza sociale e collettiva delle mie scelte e delle mie azioni. Uno sviluppo sostenibile si innesta, insomma, in questo dialogo ininterrotto tra istanze individuali (talento e iniziativa individuale) e comunità. In fondo la società è il pubblico più importante, è il mercato che valida la bontà dei progetti e delle idee. Questo vale a maggior ragione per le startup, “se la mia idea non risuona dello spirito del tempo, significa che non ha senso e che non potrà funzionare”.
Allora quali idee hanno valore oggi? In quali settori vale la pena investire?
“Oggi c’è tanta enfasi sul digitale, ma non dimentichiamo gli aspetti ecosistemici, non è un caso, insomma, che Facebook non sia nata a Tor Pignattara…! Ogni startup deve rispondere ai bisogni del proprio tempo e del territorio, deve essere una leva di sviluppo per la società in cui nasce”.
Vale la pena quindi, potremmo concludere, investire in idee che hanno come obiettivo principale lo sviluppo della società in cui nascono. Rural Hub, l’incubatore reale e virtuale con sede fisica nella provincia di Salerno, fondato da Giordano, nasce proprio con questa vocazione: essere un luogo di raccolta e crescita di talenti e nuove idee, un luogo di confronto tra competenze diverse e un Hub per far crescere progetti capaci di integrare produttivamente l’iniziativa imprenditoriale, i bisogni della società e l’identità del territorio. All’interno di Rural Hub convergono giovani con una formazione eccellente e con un’esperienza importante nel mondo digital, giovani che hanno scelto di reinvestire il proprio know how in imprese diverse, legate alla terra e alla migliore tradizione agroalimentare italiana, imprese sicuramente sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale e che, grazie alla ricerca di Rural Hub, puntano a diventare sostenibili anche dal punto di vista economico.
Fonte: Wind Business Factor