Come si evolve la rete del futuro: i primi test, i movimenti del mercato, le previsioni per il 2020, i soggetti coinvolti – da Ericsson a Huawei, dall’Unione Europea all’Asia.
Il 5G è sopravvalutato? O meglio, si sta esagerando riguardo la sua velocità? Si è parlato del tema nell’ultimo Mobile World Live, durante il quale Ulf Ewaldsson, cto di Ericsson, ha ammesso che le aspettative sono forse eccessive e che “c’è il rischio di esagerazioni su quello che il 5G può fare”. Contestualmente alle sue parole, Ericsson ha dato dimostrazione insieme a Ntt Docomo della velocità di questa rete, che verrà implementata solo nel 2020. Il test dal vivo della performance pre-standard ha fatto vedere agli addetti ai lavori che la capacità di trasmissione è di 5 Gbps nella banda di frequenza a 15 Ghz.
Al di là delle questioni tecniche che non stiamo a sviscerare qui, il messaggio arrivato agli operatori da questa dimostrazione over the air è che le prestazioni del 5G abiliteranno nuove applicazioni machine-to-machine di cui potranno beneficiare consumatori ed imprese.
Abbiamo già detto come il 5G sia un’innovazione necessaria per supportare la crescita di utenti e di servizi (soprattutto i video e i big data) che andranno a ‘mangiare’ più banda e richiederanno ancora più velocità di LTE e delle reti attuali. Le previsioni parlano di una crescita del traffico dati mobile di 10 volte tra il 2013 e il 2019 e di 3-4 volte nel numero di dispositivi m2m connessi a una rete cellulare entro il 2019.
Il dialogo fra device, l’Internet delle Cose, gli smartwatch con sensori e l’avvento definitivo dei dispositivi indossabili non saranno possibili a livello di massa senza il potenziamento della rete. Il 5G è l’infrastruttura tecnologica che andrà a sostenere questa crescente domanda: offre maggiore velocità, minore latenza e una migliore prestazione nelle aree densamente popolate.
Gli utenti si stanno dunque velocemente spostando verso le reti veloci: secondo il Mobility Report di Ericsson del 3 giugno 2014 si prevede che l’85% delle sottoscrizioni alla telefonia mobile in Nord America sarà lte entro il 2019. Questo significa che sarà proprio il Nord America uno dei primi ad adottare il 5G, insieme a Giappone e Corea del Sud, che hanno tassi di penetrazione lte rispettivamente del 30% e 50%.
Insomma, toccheremo con mano queste possibilità solo fra 6 anni, ma a livello industriale le cose si stanno muovendo velocemente e massicciamente. Ad esempio Huawei è entrata a far parte del Consiglio di Amministrazione della 5G Infrastructure Association, l’ente che rappresenta le aziende private all’interno della 5G Public and Private Partnership (5G-ppp), un’iniziativa congiunta fra Ue e aziende ict. L’obiettivo è lo sviluppo dello standard della nuova generazione di reti di comunicazione; il centro di ricerca di Huawei contribuirà a far progredire e testare su larga scala l’applicazione della tecnologia.
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